Nel 1992 un gruppo di cittadini palermitani, sgomento per le stragi mafiose del 23 maggio (il giudice Falcone, la moglie Morvillo e gli uomini della scorta) e del 19 luglio (il giudice Borsellino e la scorta), decide di costituire uno strumento stabile di lotta intellettuale contro il sistema di dominio mafioso: l'associazione di volontariato culturale "Scuola di formazione etico-politica Giovanni Falcone". Augusto Cavadi, ideatore dell'iniziativa, racconta qui, senza mistificazioni, i primi 25 anni di questo piccolo, ma significativo, segmento del movimento antimafia italiano. Con la speranza, non troppo nascosta, che tale modello di "minoranza morale" possa essere esportato e adattato in altre zone d'Europa.
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