Toga amara (Una)

Toga amara (Una)

Giangiacomo Ciaccio Montalto la tenacia e la solitudine di un magistrato scomodo

176 pagine

Collana: PocketAutore: Salvatore Mugnoisbn: 9788897050186

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Giangiacomo Ciaccio Montalto, sostituto procuratore presso il Tribunale di Trapani a partire dal 1971, fu tra i primi magistrati a cadere sotto i colpi della feroce mafia dei “Corleonesi”.  Un giudice schivo e intelligente, colto e coraggioso, che operò a Trapani in un contesto difficile, dove non mancavano figure di magistrati abulici e opachi. Un magistrato che aveva condotto inchieste clamorose e che, soprattutto, era considerato la “memoria storica” degli uffici giudiziari trapanesi. Fu assassinato il 25 gennaio del 1983 davanti alla sua casa di Valderice, a tarda notte, nell'indifferenza e nel silenzio del vicinato.  Si precisa, ai sensi dell’art. 8 della L. 8 febbraio 1948 n. 47 e succ. mod., con riferimento al dottor Giorgio Collura, ex dirigente della Squadra mobile di Trapani, citato in questo volume alle pagine 119, 130, 142 e 143, che lo stesso, come precisato tramite un legale di sua fiducia: «(...) avverso la sentenza-ordinanza resa dal Giudice Istruttore del Tribunale di Messina (il quale per la sua posizione, derubricato il reato di favoreggiamento inizialmente contestato in quello di mera omissione di rapporto, aveva ritenuto di applicare l’amnistia), interpose appello alla Sezione Istruttoria, dichiarando nel contempo di rinunciare agli effetti del provvedimento di clemenza di cui era stato contro la sua volontà beneficiato, impugnando, quindi, dinanzi alla Suprema Corte, la decisione che il suo appello aveva respinto. In accoglimento del ricorso così proposto la Corte di Cassazione (...) il 27 settembre 1990, annullò la sentenza impugnata, rinviando per il riesame del merito ad altra Sezione Istruttoria della Corte d’Appello di Messina. (...) la Corte d’Appello, reinvestita del caso, con sentenza in data 1/23 luglio 1991, (...) così concluse: “(...) appare giuridicamente corretto e moralmente dovuto, mandare assolto l’imputato per insussistenza del fatto addebitatogli”». La presente dichiarazione di precisazione, presente nel sito web dell’editore e all’interno del libro con l’aggiunta di un foglio volante, è stata deliberata e assunta spontaneamente dall’autore e dall’editore del volume “Una toga amara” a seguito di formale querela presentata dal dottor Giorgio Collura, nei confronti dell’autore, alla Procura della Repubblica di Trapani in data 26 luglio 2013.

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