Nella tradizione raccontare è un verbo al femminile. Il narratore è quasi sempre una narratrice, si chiami Shahrazàd, l’instancabile narratrice delle Mille e una notte, o Agatuzza Messia, la «novellatrice modello» dei cunti raccolti da Giuseppe Pitrè nei quattro volumi di Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani, pubblicati nel 1875 e riproposti in edizioni recenti, voci sopravvissute a un mondo scomparso. A narrare questi nuovi cunti è un altro personaggio, sempre una donna, tra cronaca e fantasia, che traduce in forme tradizionali le stupefacenti esperienze della sua mission che coniuga inusitate ricchezze e sogni artificiali. Dal suo racconto affiorano figure del repertorio classico, come mammedraghe, orchi, santi, reuzzi e Giufà, o tratte dalla letteratura, come l’onnipresente Alice e uno stralunato Marcovaldo, o dalle cronache degli ultimi anni, ritrascritte o immaginate.
Della stessa collana
Dello stesso autore
Le Collane
- CoNpassione (5)
- Di santa ragione (11)
- Extra (5)
- Gratis et amore hominis (7)
- I ciottoli di Jonas (15)
- I Giganti (3)
- Le opere e i giorni (2)
- Linea di difesa (11)
- Mafia, antimafia e dintorni (21)
- Monocolo L'osservatorio delle lettere (3)
- Pocket (48)
- Promemoria (20)
- Punto e virgola (5)
- Quadrante (8)
- Saggi (4)
- Saperi e Polis (3)
- Sindacalario (1)
- Storia e Paese (7)
- Zibaldoni (1)














